Corsi Oss online: attenti alle truffe.
Nei giorni scorsi ho scritto un articolo in cui asserivo come il Coronavirus abbia impedito la nascita di nuovi operatori socio sanitari. Le draconiane misure di sicurezza emanate dal governo, e finalizzate al contenimento del virus e alla riduzione del numero dei contagi, hanno inevitabilmente provocato la chiusura temporanea di scuole, istituti ed enti che si prodigavano alla gestione ed organizzazione della formazione degli Oss. Lezioni rinviate a date da destinarsi, tirocini bloccati ed esami sospesi. Insomma, il Covid-19 ha inesorabilmente stravolto e rallentato i piani di molti futuri operatori socio-sanitari. Tuttavia, alcuni enti, hanno deciso di non interrompere la formazione adeguandosi alle misure restrittive e promuovendo corsi per via telematica con l’utilizzo di piattaforme online che permettano ai corsisti di seguire le lezioni direttamente da casa. Altri istituti hanno invece riprogrammato di sana pianta dei corsi Oss online, direttamente dall’inizio. Questi metodi alternativi, tuttavia, sollevano più di un dubbio sulla loro effettiva validità. È risaputo infatti che per i corsi online, rispetto ad altri che prevedono una presenza fisica, è molto più probabile ricevere delle truffe. Con questo articolo proveremo a capire come evitare d’incappare in una vera e propria fregatura, da cui deriverebbe uno spreco di denaro e di tempo
Come si diventa Oss? Ecco cosa dice la legge.
La legge di riferimento per la formazione degli operatori socio-sanitari è la stessa relativa alla nascita di questa figura professionale, e cioè l’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001, cioè quell’Accordo stretto tra il Ministero della Sanità, il Ministero della Solidarietà Sociale e le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano. Non voglio entrare nel merito della qualità di questo provvedimento, a mio avviso troppo generico, inconsistente e frammentario, soprattutto su alcuni punti, e penso che ci sarà tempo e modo per farlo in un’altra occasione. Ciò che in questo momento ci riguarda è strettamente legato al tema che stiamo affrontando, e cioè la formazione degli Oss. Anche su questo argomento, tuttavia, l’Accordo del 2001 fornisce delle indicazioni poco univoche in quanto rimanda alle regioni il compito di organizzare i corsi. “La formazione dell’operatore socio sanitario è di competenza delle regioni e delle province autonome, che provvedono alla organizzazione dei corsi e delle attività didattiche, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto.” Da questa “delega” deriva una formazione diversificata, che varia da regione e regione. Ne è un esempio il caso siciliano che ho affrontato in un articolo pubblicato nei giorni scorsi. In sostanza, in Sicilia, per diventare Oss si deve essere in possesso di un attestato Osa (o Adest) e intraprendere un corso di riqualificazione di 420 ore. Se non lo hai fatto, puoi consultare integralmente quell’articolo cliccando qui. Chiudiamo parentesi e torniamo al ragionamento iniziale. Come si diventa Oss? L’Accordo del 2001 prevede che per diventare operatori socio sanitari è “necessario seguire un corso dalla durata annuale e per un numero di ore non inferiore a 1000”. Il rilascio del titolo è subordinato al superamento di un esame teorico e pratico che verrà svolto al termine delle lezioni in aula e del tirocinio pratico, per i quali è previsto l’obbligo di frequenza, ovviamente fisica e non telematica. “La frequenza ai corsi è obbligatoria e non possono essere ammessi alle prove di valutazione finale coloro che abbiano superato il tetto massimo di assenze indicato dalla regione o dalla provincia autonoma nel provvedimento istitutivo dei corsi, e comunque non superiore al 10% delle ore complessive”. Come si è potuto notare, nel provvedimento, emanato quasi 20 anni prima dall’emergenza sanitaria, non c’è alcun riferimento a metodi alternativi quali la formazione on line.
Come evitare truffe online?
Prima di iscriversi ad un corso online mi permetto di darti dei consigli per evitare di incappare in spiacevoli sorprese e scongiurare il rischio di ricevere una truffa, che potrebbe avere un peso sul piano economico, oltre a vanificare il tempo perso per una percorso formativo che di fatto non è servita a nulla. Il primo consiglio che ti do è quello di attendere. Questa pandemia non può durare in eterno. Il 4 maggio con molta probabilità ripartiranno alcune attività e anche se, fra queste, non dovesse figurare la formazione per gli Oss, non è del tutto escluso che di lì a poco ciò non possa accadere. Se proprio non puoi aspettare e vuoi seguire un corso on line, allora informati dettagliatamente sull’istituto che organizza le attività telematiche, che deve essere accreditato dalla Regione. Per farlo puoi collegarti al sito dell’Assessorato alla Formazione della Regione di pertinenza e verificare se è stato emanato un decreto che autorizzi l’ente in questione ad organizzare corsi Oss. Attenzione però. Ciò non potrebbe essere sufficiente! Anche se l’ente fosse accreditato, infatti, non è del tutto scontato che sia autorizzato ad organizzare una formazione alternativa con modelli totalmente diversi da quelli imposti dall’Accordo del 2001. Perché un corso oss online risulti valido al 100% credo sia necessario un ulteriore decreto regionale, o addirittura nazionale, che autorizzi gli enti organizzatori a predisporre i modelli alternativi appena citati. Se è vero che l’Accordo del 2001 rimanda alle Regioni il compito di formare gli operatori socio sanitari, è altrettanto vero, infatti, che queste devono attenersi a tutti i criteri imposti a livello nazionale.
Se la legge è stata emanata 20 anni fa è normale che non siano menzionati i corsi online non crede? Solo con l’avvento di web.2 il web diventa interattivo e questo è successo intorno al 2004-2005
Mi avete salvato! Stavo cercando informazioni in merito ai corsi OSS e sono stato contattato da una scuola che eroga corsi esclusivamente online (esame finale compreso) con tirocino post certificazione (?). Alla mia domanda specifica di fornirmi le credenziali come ente accreditato mi hanno risposto che loro rilasciano un “Attestato Nazionale” e che quelli riconosciuti dalle regioni permettono di lavorare solo nel territorio regionale. Alla mia domanda specifica sul perché il tirocinio non venisse fatto durante il corso e da quanto sapevo (ma potevo sbagliare) il tirocinio deve essere svolto nella stessa regione in cui si fa il corso, lei mi ha detto che il loro attestato era riconosciuto per tutte le strutture PRIVATE e prendendo anche la patente europea del computer avrei potuto lavorare in tutta Europa! Ho letto questo articolo al momento giusto! Grazie!
Dato che ci siamo… corsi su Roma che eroghino le ore in aula al serale esistono?
Grazie mille
Nicola