Le otto caratteristiche di un pessimo Operatore Socio-Sanitario
Hai conseguito da poco il titolo di Operatore Socio Sanitario e stai per fare il tuo ingresso in questo mondo. Sono tante le cose che devi sapere. Una di queste è come saper riconoscere un collega dal quale dovrai stare il più possibile alla larga. Nelle righe seguenti ho provato a tracciare il profilo tipico di un pessimo Oss, elencando otto caratteri peculiari che lo contraddistinguono.
Indice
#1 Attitudine al ritardo.
Un pessimo Operatore Socio-Sanitario è perennemente in ritardo. Un ritardo che grava sempre sui colleghi, costretti a trattenersi per ulteriore tempo sul posto di lavoro. Una mancanza assoluta di rispetto che si ripete quasi quotidianamente e per la quale il ritardatario non ha mai chiesto scusa, attribuendone la causa ad altri fattori: il caos in strada, il bimbo con la febbre, la sveglia che non suona. “Che sarà mai un ritardo di 10 minuti?”. Con questa domanda, il pessimo operatore prova a giustificarsi ponendo l’accento sui modi esagerati con cui hai chiesto delle spiegazioni più che legittime. Armati di pazienza, vinci la tentazione di mandarlo al diavolo e fai come se nulla fosse. Tanto, il soggetto in questione, ritardatario lo è sempre e con tutti, nessuno escluso. Prima o poi le sue performance saranno note anche ai vertici dell’azienda e, forse, allora qualcosa cambierà.
#2 Mancanza di empatia.
Durante la formazione ti avranno parlato sicuramente dell’empatia, della propensione alla comprensione delle emozioni del paziente. Un pessimo operatore, invece, non è per nulla empatico, anzi, al contrario, è assolutamente non curante dei bisogni della persona che assiste. La sua maggiore qualità è l’insensibilità nel rapporto con il paziente, al quale si rivolge spesso con tono severo e di comando. La sua mancanza di delicatezza è sconcertante e piuttosto che mascherarla, la manifesta quasi con voluttà. Nessun paziente vorrebbe essere assistito da lui.
#3 Tendenza a delegare.
Altra caratteristica tipica dell’operatore guasto è fornita da questa sua attitudine innata alla delega. Le sue vittime preferite sono tirocinanti e neo assunti che, per educazione o per timore di non incrinare i rapporti di lavoro prima del tempo, soddisfano le sue richieste, anche quelle più assurde. Così, come per magia, mansioni e competenze del pessimo operatore vengono trasmesse ad altri colleghi, caricandone ulteriormente la mole di lavoro. Richieste che stranamente vengono formulate con garbo, ma che nascondono un’attitudine magistrale alla deresponsabilizzazione. “Per favore potresti occuparti del paziente x ? Oggi non mi sento benissimo”.
#4 Assenteismo.
Un carattere peculiare di un pessimo operatore è l’assenteismo perenne. Conosce a memoria tutti i diritti del lavoratore, le leggi che lo tutelano e tutti gli escamotage utili a disertare il lavoro. L’operatore marcio è una persona costantemente malata. Dai certificati medici si evince che il soggetto è affetto da malattie gravissime, anche se estinte dagli inizi del ventesimo secolo. Ma la sua patologia più grave è e sarà sempre una sola: il mal di lavoro cronico.
#5 Scarsa igiene.
Un altro segno che contraddistingue un operatore marcio è la mancanza di igiene personale. Non ha un buon rapporto con l’acqua e ciò è davvero insopportabile per una persona che, per professione, dovrebbe occuparsi dell’igiene degli altri. Davvero un paradosso! Il pessimo operatore presta assistenza a più pazienti senza provvedere alla sostituzione dei guanti monouso. Il suo camice potrebbe puzzare di sudore, ma non perché si “ammazza di lavoro” ma semplicemente per non aver provveduto a lavarlo il giorno prima.
#6 Incompetenza ed arroganza.
Il soggetto di cui vado parlando è una persona profondamente incompetente. Molto probabilmente non è capace neanche di rilevare i parametri vitali, ma in compenso è dotato di un’autostima insormontabile, da fare pure invidia al celebre dottor House. Palesemente ignorante, a tratti pure divertente, il nostro dottor House non perde mai l’occasione per screditare il lavoro di altri colleghi. Lo fa in nome di un laurea in Medicina mai conseguita. La sua inettitudine è nota a tutti, pazienti e colleghi, ma nessuno ha il coraggio di distruggere il suo mondo fatto solo di certezze.
#7 La raccomandazione.
Requisito fondamentale di un pessimo operatore è l’essere raccomandato. Totalmente incapace a trovare lavoro puntando sulle proprie capacità, è riuscito con abilità a farsi assumere grazie al cugino politico, amico d’infanzia del capo reparto. Un fatto che non è assolutamente un mistero all’interno del luogo di lavoro, in quanto il primo a sbandierarlo in giro è stato proprio lui. Per lui, infatti, essere raccomandato, non è una vergogna, ma uno status symbol, una cosa insomma di cui andar fieri. Peccato che per tutti gli altri è solo un parassita.
#8 Predisposizione naturale ai pettegolezzi.
Una qualità innata dell’operatore pessimo è la sua predisposizione al pettegolezzo. Creare scompiglio all’interno di un gruppo di lavoro dà un senso alla sua brillante carriera professionale. Sa tutto di tutti. Quando ti approcci con lui, fai bene attenzione a valutare ogni parola che pronunci, perché potrebbe essere mal interpretata ed utilizzata contro di te. Non vede l’ora che tu faccia un passo falso così da poterlo raccontare al capo. Davvero una persona spregevole.
È vero,tutto ciò,solo che quelli sanno come fregarti,nonostante tutto un oss,lavori con coscienza e umiltà.
Ebbene si…sono queste le brutte caratteristiche di un oss e anche di di tante altre categorie lavoro…con le quali vi si scontra e riscontra tutti i gg ahimè…ma proprio per questo noi cerchiamo di dare il meglio i noi stessi…
Voglio diventare la migliore delle oss
Molto interessante
questi argomenti ce aiutano a crescere. A imparare gli buoni aspetti
Ebbene si…sono queste le brutte caratteristiche di un oss e anche di di tante altre categorie lavoro…con le quali vi si scontra e riscontra tutti i gg ahimè…ma proprio per questo noi cerchiamo di dare il meglio i noi stessi…