Oss, la figura che l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire
Da una parte ci sono coloro che la considerano una risorsa insostituibile, dall’altra quelli che la vedono come una minaccia che spazzerà via centinaia di professioni mandando a casa milioni di lavoratori nel mondo. L’avvento dell’intelligenza artificiale ha inevitabilmente aperto un dibattito che abbraccia diversi campi, da quello economico a quello etico, da quello tecnologico a quello filosofico, etc. In un futuro sempre più incerto, quello che è sicuro (e abbastanza ovvio!) è che l’AI non sostituirà mai la figura dell’OSS, né le altre professioni sanitarie.
Indice
Professioni a rischio
Secondo uno studio condotto dalla società McKinsey & Co l’intelligenza artificiale potrebbe sostituire fino a 800 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Il rapporto, intitolato Jobs Lost, Jobs Gained: Workforce Transitions In A Time Of Automation, rileva che almeno 375 milioni di lavoratori a livello globale potrebbero dover cambiare occupazione e acquisire nuove competenze.
Fonte: https://www.yicaiglobal.com/news/robots-could-replace-800-million-jobs-globally-by-2030-mckinsey-report-says
Stando a questa indagine, i settori più a rischio sarebbero le aziende automobilistiche, le banche, le amministrazioni pubbliche e private, ma anche broker ipotecari, assistenti legali, contabili e impiegati non sarebbero esenti da questa minaccia.
Professioni meno a rischio
I lavori che sentiranno meno l’influenza dell’AI sulla vita professionale sono quelli che richiedono un’interazione umana, come per esempio insegnanti e operatori della sanità, come medici, infermieri e (pensate un po’) Operatori Socio-Sanitari.
L’empatia, una componente insostenibile dell’OSS
Uno dei motivi per cui l’OSS non potrà mai essere sostituito da una macchina risiede nella natura stessa del servizio di assistenza, basata sul concetto di empatia. Il rapporto tra operatore e paziente non si limita alla semplice esecuzione di compiti. È un legame basato sulla fiducia e sulla comprensione emotiva, che si realizzano attraverso la comprensione di gesti, l’ascolto e la presenza fisica. Senza dubbio, l’AI può rendere agevoli alcune operazioni ripetitive come, per esempio, la registrazione di dati clinici, ma nessun algoritmo sarà mai in grado di trasmettere il calore umano.
Smart Working e OSS
Anche lo Smart Working, esploso durante la Pandemia, è una rivoluzione che non ha interessato il settore della Sanità, anzi. Durante l’emergenza, mentre molte aziende chiudevano, professioni come infermieri ed Oss erano le più richieste nel mondo del lavoro. E anche in questo caso le ragioni sono ovvie. La professione di OSS si basa su un’interazione fisica e diretta con il paziente, una caratteristica che non può essere riprodotta da remoto. Attività come la mobilizzazione, la somministrazione dei pasti, l’igiene personale rendono impossibile il ricorso allo smart working.
Conclusioni
La figura dell’OSS, nel bene e nel male, è e rimarrà un punto di riferimento costante nel sistema socio-sanitario. La sua presenza fisica, unita alla capacità di stabilire relazioni empatiche e di adattarsi a contesti complessi, rende questa professione immune ai grandi cambiamenti.
In un contesto sempre più automatizzato, l’Operatore Socio-Sanitario rappresenta un esempio eclatante di come il lavoro dell’uomo non possa essere completamente rimpiazzato dalla tecnologia.