“Le mascherine creano allarmismo”. Così se ne vietava l’uso per non spaventare i pazienti.
“E’ severamente vietato indossare le mascherine se non nei casi opportuni, al fine di evitare di generare ulteriore allarmismo”. Con questa comunicazione rivolta al personale sanitario dell’ospedale Umberto I di Siracusa si vietava espressamente ai dipendenti dell’azienda sanitaria l’utilizzo della mascherina per evitare di incutere timore verso i pazienti. Era il 27 febbraio, il Coronavirus non aveva fatto registrare i numeri di oggi ma iniziava a spaventare il nord Italia causando le prime vittime. Sarà stato forse questo il motivo che ha spinto i vertici della struttura ospedaliera siciliana a sottovalutare il problema così da emanare una circolare in cui si fa esplicito divieto di utilizzare questo importante dispositivo. Si arriva così all’8 marzo con un quadro nazionale ben più drammatico: aumenta il numero dei contagi e pure quello delle vittime. Il governo emana un decreto con cui vengono introdotte le misure restrittive che tutti conosciamo, ma il giorno dopo, sempre all’Umberto I, c’è una nuova circolare in cui si fa “divieto assoluto dell’uso improprio dei Dispositivi di Protezione Individuale ed un eventuale uso non giustificato sarà passibile di provvedimenti disciplinari nei confronti dei trasgressori”. La situazione precipita tra la metà e la fine del mese di marzo. Il primario del Pronto Soccorso risulta positivo al Covid-19 e con lui altri medici ed infermieri non solo del Pronto Soccorso. Il Covid si diffonde rapidamente ed in pochi giorni fa registrare nuovi casi anche in altri reparti come Oncologia e Cardiologia.
La situazione è fuori controllo, gli infermieri hanno paura. Tra questi c’è Marco Salvo che con video denuncia, divenuto virale sui social, attacca medici e vertici del nosocomio siracusano. “Per loro il Coronavirus non esiste – dice nel video l’infermiere – tanto è vero che ci hanno obbligato a lavorare senza camici, mascherine e guanti. Ci stiamo ammalando tutti!”.
Le parole dell’infermiere si rivelano una triste profezia, di lì a poco, infatti, anche lui scoprirà di essere positivo. Il video fa il giro del web creando sgomento e incredulità tra gli utenti così da spingere l’Asp, con un post su Facebook, a scrivere che “il video è un volgare e scomposto fake e che l’uomo è un fantomatico operatore sanitario che non risulterebbe dipendente dell’azienda”. I fatti però raccontano un’altra realtà: l’uomo non solo è un infermiere ma anche un dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale. Il suo video non era un fake. Nella puntata di ieri, la trasmissione “Chi l’ha visto?” ha ripercorso i passi peculiari di questa triste vicenda.