Come effettuare il lavaggio sociale delle mani?
Il lavaggio sociale delle mani è sicuramente uno degli argomenti più richiesti in sede d’esame. Rappresenta una delle attività igieniche quotidiane più importanti non solo per l’Oss ma per tutto il personale sanitario. Non importa se lavori in una RSA, in un ospedale o a domicilio del paziente. Non importa che l’assistito sia “sano”, cioè che non sia affetto da particolari patologie infettive. Questa operazione va effettuata sempre e comunque, indipendentemente dal contesto lavorativo e dallo stato di salute del degente. Tra le misure preventive previste nel campo assistenziale, questa procedura è di gran lunga la più semplice, ma anche la più importante in quanto finalizzata a tutelare sia l’operatore che il suo assistito.
Un ricettacolo di virus e batteri.
A ricordarlo, ogni 5 maggio, è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Questa data, indimenticabile per gli storici e per i tifosi della Juventus, ha una sua valenza anche in ambito sanitario in quanto è stata indicata come “la giornata mondiale del lavaggio delle mani”. Un gesto semplicissimo, ma di fondamentale importanza poiché consente di ridurre al minimo il rischio biologico presente negli ambienti ospedalieri. Al di là delle ricorrenze, è sicuramente importante ricordare che le mani vanno lavate sempre, tutti i giorni, anzi, più volte durante il giorno. In esse sono infatti ospitate un centinaio di specie diverse di batteri, alcune innocue, altre invece pericolose per la nostra salute. È nelle nostre mani che viene a depositarsi la flora microbica, transitoria e residente. La prima è formata da microrganismi che ospitano gli strati superficiali delle mani. La seconda, invece, è composta da altri germi che occupano gli strati più profondi.
Il lavaggio sociale delle mani.
Questo tipo di lavaggio è di gran lunga quello più utilizzato negli ambienti socio-sanitari. Si tratta di un semplice lavaggio effettuato con acqua e sapone dalla durata complessiva non superiore al minuto. Un’operazione semplice che permette però la riduzione della flora microbica transitoria del 90%. La procedura prevede un’insaponatura completa delle mani che comprenda dorsi, palmi e polsi, con particolare importanza agli spazi interdigitali e alle unghia, dove si depositano una quantità importante di batteri. Questa operazione va effettuata più volte durante un turno di lavoro: prima di cominciare a lavorare, prima e dopo il rifacimento di un letto, prima e dopo il contatto diretto con il paziente, a fine turno. Di seguito troverai uno schema in cui viene spiegato, passo per passo, questo tipo di lavaggio.